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lunedì 12 marzo 2012

NON USCIREMO MAI PIU' A RIVEDER LE STELLE

Mi sono imbattuto proprio in questo momento in questo stomachevole (ma, una volta tanto, non per colpa del giornalista) articolo: Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici.
Sentito che roba? Ora, io non so niente di questo gruppo di "studiosi" (Gerush92) né mi interessa saperlo. Di loro però mi sono fatto un'dea: sono i perfetti esempi di questo secolo appena iniziato...  un secolo neo-barbarico, un secolo neo-censorio, un secolo dove la libertà si sta diradando anche nei paesi campioni di questo diritto... cioè il mondo occidentale (non mi sento in colpa per questa preferenza verso l'occidente. Se non siete d'accordo con le mie parole, fatemi degli esempi opposti. Sarò felice di confrontare le mie idee con le vostre).

In ogni caso, non sono qui per confrontare le culture orientali od occidentali. Sono qui per difendere la più grande opera letteraria italiana e, per quel che conta, una delle più grandi della storia dell'umanità.

Nel fare questo vorrei rispondere alle accuse e alle "idee" di questi supposti ricercatori.

1)La Divina Commedia è antisemita, islamofobica e omofobica. Certo che lo è. Sarebbe assurdo il contrario visto che, nel periodo storico della sua stesura, essere ebrei, islamici e omosessuali era (per usare un eufemismo) una cosa riprovevole. Anzi, spesso era addirittura un crimine punito con durezza. E allora? Diamo un bel colpo di spugna al nostro passato per questo motivo? Dimentichiamo che, nel nostro passato (anche molto più recente rispetto al medioevo) l'antisemitismo, l'islamofobia e l'omofobia non solo non erano reati perseguibili, ma erano addirittura motivi d'orgoglio. A scuola ci si va anche per imparare gli sbagli del passato, a questo punto censuriamo anche la conquista spagnola delle Americhe e la seconda guerra mondiale. sono cose che possono turbare le anime pie dei bambini.

2) Bisognerebbe censurare dei passaggi della Divina Commedia. L'unica cosa da censurare è il cervello dei censori. E' chiaro che i passaggi più "delicati" dovrebbero essere spiegati dai professori, ma se si iniziano a censurare i libri in nome del politicamente corretto si entra in un guazzabuglio da cui non se ne esce più. Chi deve decidere cosa è censurabile e cosa no? Secondo quali criteri si dovrebbero censurare delle opere mentre altre dovrebbero rimanere intonse? Se dico che "Tre metri sopra il cielo" urta la mia sensibilità (e guardate che lo fa) mettono Moccia agli arresti?

3) Il razzismo della Divina Commedia oggi sarebbe perseguibile dalla legge. E' vero, ed è un bene che sia così. Quest'opera però è stata scritta nel 1300, non ai nostri giorni. Che ne sapeva dante delle leggi contro il razzismo se questa parola era pressoché sconosciuta nel suo tempo. Allora facciamo una legge retroattiva in modo di arrestare tutti gli spartani che gettavano i bambini deformi dalle rupi. Il ragionamento è lo stesso.

Concludo augurando ai ricercatori menzionati di uscire finalmente a riveder le stelle.
(Nell'immagine: Dante mentre fa apologia al razzismo)




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