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sabato 5 maggio 2012

LA DROGA FA PIU' MALE DI QUEL CHE SI CREDE

Se mi faccio una tirata e non do fastidio a nessuno che male c'è?
Oppure 
Le droghe leggere non fanno male!

 Entrambe le frasi trasudano ignoranza ed egocentrismo. Come se il nucleo della discussione, quando si parla di droga (di qualunque tipo di droga illegale) sia il consumatore finale.
Il fighetto che si fa una canna perché fa figo, oppure l'uomo d'affari in giacca e cravatta che sniffa un paio di righe nel cesso di un ristorante durante la pausa pranzo.
Bé, lasciatemi dire che io me ne sbatto altamente di questi esempi, non è di questo che voglio parlare, non è questo che mi frega.
Tutti voi vi siete fatti una canna (me compreso), ma quanti di voi si sono mai chiesti come fa quella roba (tagliate spesso con detersivi e concimi... non scherzo) ad arrivare alle vostre mani?
Non starò qui a parlare del piccolo spacciatore di quartiere, neanche della grande organizzazione criminale che importa questa merda nelle nostre città.
Andiamo all'origine.
Prendiamo ad esempio i narcos messicani.

Dagli anni '80 in Messico si assiste a una vera e propria guerra civile.
I vari cartelli della droga, a causa di alleanze estremamente fragili, si scontrano continuamente tra loro per il predominio nelle loro zone di azione, che possono comprendere un quartiere come un'intera gigantesca regione.
Se pensate a qualche scaramuccia e un paio di colpi di pistola siete fuori strada. Questi trafficanti possono contare su una forza militare ed economica assoluta. Sono dei veri eserciti paramilitari a tutti gli effetti, in grado di dichiarare una vera e propria guerra e fare un numero incredibile di morti.
Le stime sono impossibili da fare, in quanto spesso vengono scoperte nuove fosse comuni, comunque in trent'anni le vittime accertate sono decine di migliaia.
In tutta questa anarchia, le forze dell'ordine e i politici messicani hanno tre scelte: 
1)Entrare nel libro paga di uno dei cartelli. 
2) Stare a guardare senza immischiarsi.
3)Farsi ammazzare.
Quest'ultima opzione la conoscono bene i centinaia di giornalisti indipendenti fatti a pezzi (letteralmente smembrati) soltanto per aver detto la verità: cioè che in Messico il potere è totalmente nelle mani dei signori della droga.

In questo breve post (che non vuole essere uno studio sul problema, ma semplicemente un consiglio a informarsi in maniera migliore sul problema stesso) ho parlato del Messico, ma potrei fare discorsi simili su tutte le grandi piazze di produzione di stupefacenti al mondo.

Se pensate che il male peggiore a cui può portare la droga sia qualche tossico in overdose, rivedete le vostre posizioni. 

La droga uccide molto di più, prima di essere consumata. Anche una semplice canna può essere sporca del sangue di centinaia di morti.


1 commento:

  1. Condivido tutto, però non bisogna considerare il tutto un gioco. Chiaro che chi fa riferimento alla droga non lo fa per gioco o per moda: è un tentativo di evasione da una realtà sociale che fa davvero pena. Io non credo che ci sia tutta questa differenza con lo sfasciarsi di alcool: nel senso che il motivo è sempre lo stesso, il malessere, la ricerca di emozioni e piacere per vie traverse rispetto a quelle naturali, che la società tende a negarti di modo che poi l'individuo "si sfoghi" in altri modi, tra cui comprare, bere e molte altre cose.

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