Prima pubblicazione 2008. Pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2010
Lavoro titanico quello di Maraniss che condensa in 430 pagine i 18 giorni delle Olimpiadi di Roma. Olimpiadi non solo importanti da un punto di vista sportivo (ad esempio, la leggenda di Cassius Clay, che poi diventò Mohamed Ali, incominciò qui), ma si stava anche entrando nel pieno della guerra fredda, con USA e URSS intenti a sfidarsi su due livelli: politico e sportivo.
Questo libro non è soltanto un grande lavoro di storia dello sport (considerate che solo la bibliografia conta quasi 40 pagine), è anche un pregevole romanzo che si insinua nei segreti (nel gossip diremmo oggi) della più grande manifestazione sportiva moderna: l'Olimpiade.
E' difficile che un appassionato di sport non rimanga affascinato dalle storie dei vari atleti, pronti a sfidarsi nelle varie competizioni sportive. Naturalmente un occhio di riguardo è lasciato all'atletica (non a caso la regina degli sport). Gente come l'Etiope Abebe Bikila, che vinse la maratona romana a piedi nudi, o Wilma Rudolph che, trionfando nel settore della velocità femminile, diede onore e visibilità a un sesso ancora considerato di serie B e tanti altri ancora.
Ma le olimpiadi di Roma furono famose anche per altri motivi, alcuni tragici come il primo caso di morte per doping, altri avveneristici come le prime riprese puramente per la TV.
L'unico neo di questo libro sta nelle dimensioni. Forse 430 pagine sono un po' troppe e le ultime rischiano di essere un po' indigeste ai meno appassionati di sport. Però, a pensarci bene, quale non appassionato di sport leggerebbe questo libro?
Voglio lasciarvi con le parole di Avery Brundage: il presidente del CIO di allora. Nonostante siano passati tanti anni e lo sport non è più quello di allora (sopratutto a causa dell'enorme giro di soldi), queste parole hanno ancora un loro senso e una loro altissima dignità.
Le olimpiadi raccolgono e fanno incontrare gente che viene da tutto il mondo, d'ogni razza, colore religione e credo politico. Tutti riuniti in una manifestazione di buona volontà. Nella loro forma moderna per sessantaquattro anni (Ora sono 116 n.d.r.), senza eserciti, con pochi fondi, solo grazie al contributo dei volontari e alla forza di un'idea potente.
ALTRI LIBRI RECENSITI
Provate ad immaginare l’iniziativa più disgustosa che un candidato alle elezioni possa intraprendere per raccogliere voti. Ci avete pensato? Bene, adesso leggete cosa è successo nei giorni scorsi a Catania ad una donna ammalata di tumore. Si chiama Rosa Oliva e questa è la sua testimonianza:
“Squilla il cellulare, il numero non mi ricorda nulla, qualche giorno prima ho fatto la scintigrafia per verificare che nessuna “metastasi” sia in circolazione. Sono un po’ stanca, piena di malesseri ma il cellulare continua a squillare. Mi alzo stancamente e rispondo”.
Dall’altra parte del telefono, una voce femminile: “Pronto? qui la Clinica Humanitas (Centro di oncologia di Catania ndr), telefono per conto del professor… “
La clinica oncologica? Cosa vorrà mai? “Non sento più niente -racconta Rosa- le orecchie incominciano a ronzare, mi gira la testa e sudo freddo”
La centralinista della clinica continua a parlare: “Sa, il centro ha attrezzature sofisticate. La sanità però al giorno d’oggi fa miracoli”
Rosa continua a non capire, è terrorizzata: “Che dice questa? Cosa hanno trovato? Dovrò fare un’altro intervento? Ho le ore contate? Vabbè stavolta non me la cavo. Questa parla ancora. Mi sento male, ho voglia di urlare, piangere. Mannaggia, quanto ci sta a dirmi cosa hanno trovato?”
A quel punto, la centralinista della clinica va al sodo: “…Pertanto, visto che è una nostra paziente il “professore” la invita a votare per l’onorevole Sammartino”.
Luca Sammartino (nella foto), 27 anni, medico odontoiatra, è un rampante candidato dell’Udc alle elezioni regionali siciliane del prossimo 28 ottobre, ammanigliatissimo con gli ambienti più torbidi di quel verminaio che è la sanità catanese.
A quel punto Rosa sbotta: “Signorina si vergogni lei ed il professore. Sappia che ha violato la privacy, mi ha sottoposto ad una stress psicologico, ad una grandissima violenza. Sappia che è vero, sono in un stato di bisogno ma la mia dignità mi impedirà di stare zitta.”
E infatti Rosa racconta tutto sulla sua bacheca Facebook, in attesa che l’ordine dei medici e le altre autorità competenti non intervengano per sanzionare gli autori di questa vigliaccata compiuta, ancora una volta, per costruire il proprio consenso sulla pelle dei cittadini.
Se volete manifestare la vostra contrarietà per questo vile atto di scaiacallaggio ecco il numero della clinica Humanitas: 095.7339000
Massimo Malerba