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domenica 25 novembre 2012

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (19) - POLLO ALLE PRUGNE

POLLO ALLE PRUGNE
Anno: 2011
Genere: Drammatico/commedia nera/fantastico
Provenienza: Francia/Germania/Belgio
Regia: Marjane Satrapi/Vincent Paronnaud

Novembre 1958: Nasser Ali Khan è un grande violinista iraniano dal passato tormentato e vittima di un matrimonio infelice. Un giorno sua moglie Faringuisse, dopo l'ennesima lite, distrugge il suo preziosissimo violino. Dopo averne cercati altri alla stessa altezza, Nasser si accorge che non riuscirà mai a trovare uno strumento identico e si abbandona nel suo letto aspettando la morte e rivangando il suo passato.

Basato fedelmente sull'omonima graphic novel della Satrapi stessa (l'unica differenza di rilievo è che nel fumetto Nasser suona il tar...uno strumento tipico persiano) questo "Pollo alle prugne" sembra la versione moderna di una delle splendide fiabe de "Le mille e una notte". Il modo in cui vengono mescolati diversi generi: Commedia nera, dramma, amore, fantasy è ineccepibile e tiene lo spettatore con gli occhi incollati sullo schermo, impedendo la comparsa di fasi "morte" che possano far calare l'attenzione allo spettatore stesso. Questo è davvero una cosa importante visto che la trama, ricca di flashback e parti oniriche (magnifica quella col demone Azrael), è piuttosto complessa, sopratutto se non si è letto il bellissimo fumetto da cui è tratto questo film. Nassan (interpretato in maniera eccellente dall'attore francese Amalric) è un personaggio sfaccettato e di difficile interpretazione. Il suo grande egoismo (epica la scena in cui droga il figlio turbolento con l'oppio, o quella in cui insulta la moglie, colpevole di lamentarsi con lui perché costretta a tirare avanti la famiglia tutta da sola) è bilanciato da un'aura di pessimismo e tristezza che non può che farci provare empatia per lui. Dopotutto è un artista, e quale artista non è un po' eccentrico ed egoista?
Anche i flashback hanno una loro grande potenza, rivangando un'antica e infelice storia d'amore davvero toccante, per quanto semplicemente strutturata. Alla fine del film ogni casella andrà al suo posto e il film risulterà chiaro (per chi ha seguito con un minimo di attenzione) e magnifico. Posso garantirvi che, se rimarrete delusi, sarà soltanto per la lunghezza troppo ridotta della pellicola (circa 90 minuti), un quarto d'ora in più non avrebbe affatto guastato.

Concludendo vorrei fare un paio di annotazioni: 
1) Marjane Satrapi è la prova vivente che l'Iran, se non fosse sotto il giogo islamico radicale, potrebbe offrire davvero tantissimo alla cultura internazionale. Il suo lavoro precedente: Persepolis, ne è la prova più tangibile. La dittatura, sia ideologica che religiosa è sempre un male, sopratutto per quanto riguarda l'arte, che deve obbligatoriamente assoggettarsi al regime di turno e perdere così la propria forza. Non dimentichiamoci che la Satrapi è dovuta andarsene dalla sua Teheran e arrivare a Parigi (come sempre culla dell'arte) per poter liberare il suo estro creativo.
2)Questo film è stato premiato in numerosi concorsi ed è forse la migliore opera del 2011... risultato? E' rimasto, nelle poche sale italiane che l'hanno proiettato, per circa due secondi e persino io che volevo andarlo a vedere e spendere i miei soldi per il biglietto... non ci sono riuscito. Questo perché appena ho trovato il tempo per farlo, il film era già stato sostituito dalla porcata di turno. E' orribile che accadano cose come questa, ma a pensarci bene è anche comprensibile. La cinematografia moderna ha paura di film del genere. Se la gente inizia ad abituarsi a "Pollo alle prugne", poi rifiuterà tutte le stronzate che i multisala ci rifilano in continuazione.  Ve lo immaginate? Centinaia di registi, autori, produttori che devono tornare a impegnarsi per fare film belli invece di rimanere seduti sugli allori e rifilare la solita sbobba preriscaldata. Che vittoria sarebbe!

Fatemi un favore: se leggete questa recensione e provate curiosità e voglia di vedere questo film, scaricatelo pure da internet ma, se dopo che l'avrete visto sarete d'accordo con me, comprate il DVD o il Blue-ray. Diamo soldi ai film che ci piacciono davvero, a quelli davvero belli. E non diamo nulla ai tanti film fotocopia che ci ammorbano quotidianamente. Solo così le case di produzioni saranno costrette a investire sulla qualità delle opere. (Il mio è un sogno impossibile... lo so).

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