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sabato 27 aprile 2013

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (28) LE STREGHE DI SALEM

LE STREGHE DI SALEM
Anno - 2012
Genere - Horror
Provenienza - USA, GB, Canada
Regia - Rob Zombie

La rocker Heidi lavora come DJ in una piccola stazione radiofonica della città di Salem assieme ai colleghi Whitey e Munster Herman. Un giorno, arriva in radio un misterioso vinile indirizzato a Heidi e spedito da una band sconosciuta: i "Lord". La ragazza pensa  si tratti di una nuova rock band in cerca di visibilità, ma ascoltando una traccia inizia ad avere strane visioni del passato, visioni che iniziano a farsi sempre più preponderanti, sopratutto nel suo appartamento. Le visioni hanno un qualcosa di demoniaco, e il fatto che avvengano nella città di Salem (famosa in passato per essere stata la sede di una delle più famose cacce alle streghe della storia) non può essere casuale. La traccia passa in radio e altre donne sembrano attratte. 

Torno ora dal cinema. 
Torno ora dalla visione de: "Le streghe di Salem", sesto film (tra cui un lungometraggio d'animazione) del buon Rob Zombie, ex cantante della band metal White zombie e, ormai  da alcuni anni, regista horror.
Che dire di questo film? Beh, la prima cosa che potrei dire è che non sono ancora riuscito a capire se mi sia piaciuto o no, e il perché. E allora che motivo ho di recensirlo? Direi che il motivo principale è che, a prescindere se la pellicola mi sia piaciuta o meno, rispetto e apprezzo il coraggio che ha avuto Zombie nel creare un film talmente fuori dagli schemi che, mi ci gioco tutto, sarà un mezzo fiasco al botteghino. 
Mi risuonano ancora nelle orecchie le parole della sconosciuta seduta accanto a me in sala, pronunciate all'inizio dei titoli di coda: "Che cazzata!". Rispetto la sua visione, ma "Le streghe di Salem" forse può essere un brutto film, ma di sicuro non è una cazzata e, come se non bastasse, rappresenta un raro caso di coraggiosa sterzata all'infuori dell'ormai sonnacchioso genere horror. Una sterzata profonda ma non del tutto originale, visto che coglie a piene mani i lavori di famosi registi anni '70 e '80. Dario Argento, Mario Bava, Ken Russel,  Roman Polanski, Stanley Kubrick (in Shining) e potrei continuare, dando però una propria personale visione della faccenda (Più o meno come fa Tarantino). Comunque se conoscete e apprezzate almeno la metà dei registi elencati, sarà molto difficile che concluderete la visione del film con le stesse parole della mia vicina di poltrona.
Gli esempi di questa sterzata votata al suicidio sono innumerevoli: quello che colpisce di più sono gli abbondantissimi nudi (anche integrali... il film è vietato ai minori di 14 anni) femminili, così lontani dai cliché che non possono non colpire. Credo  sia la prima volta al cinema in cui mi capita di osservare nudi "veri", nel senso di donne normali (in alcuni casi molto in là con gli anni), con i loro evidenti e, per una volta umani, difetti estetici. In sala si sono notati risolini ironici ed espressioni schifate... io ho apprezzato la naturale sincerità.  Un altro ottimo esempio va ricercato in tutta la seconda parte, piena zeppa di simbolismi grotteschi e spesso ermetici, e manierismi forse un po' troppo forzati (mi hanno ricordato vagamente le scene di Twin Peaks... quelle oniriche col nano, avete presente?), che fanno da contraltare a una prima parte che rientra più nei binari del normale horror di possessione demoniaca. Da cineteca l'immagine mariana che, più blasfema di così non si poteva fare.

Per concludere, Le streghe di Salem è un film bello o brutto? Non so rispondere a questa domanda, ma credo che questa pellicola, pur avendo una distribuzione più che rispettabile, verrà apprezzata solo da una nicchia di spettatori già svezzata al cinema horror grottesco. Non che questo tipo di spettatori sia più intelligente o migliore di altri, è solo che è più preparata alla visione e sa apprezzare cose che la maggior parte del pubblico non riesce a comprendere (non credo sia sempre un bene, visto che grottesco ed ermetico non sono sinonimi di opera d'arte... cosa che molti pensano). 
Di sicuro non è l'opera che consiglierei per iniziare a conoscere questo regista.

PS: anche se gli anni passano per tutti (e in questo film si nota parecchio), Sheri Moon Zombie, moglie e musa del regista, rimane una donna dalla sensualità incredibile.

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