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domenica 1 settembre 2013

CONSIGLI SULLA PICCOLA EDITORIA 12 - (SETTEMBRE)

Scrissi il mio ultimo post sulla piccola editoria quando l'estate era appena arrivata, ora che siamo agli sgoccioli mi appresto a consigliare altri due buoni libri del piccolo mondo editoriale italiano. Lo so che questa mia rubrica dovrebbe essere mensile, ma non sempre ci si riesce e qualche mese slitta via.
Colpa dell'estate? Un po'.
Colpa della scarsità di libri meritori? Beh, ammetto che in questi mesi ho faticato a trovare qualcosa di davvero buono. Ma stiamo attenti a non dimenticare che dal (non troppo) lontano giugno 2012, in questa piccola rubrica, ho segnalato la bellezza di 32 lavori di scrittori poco conosciuti. Erano tutti capolavori? Certamente no, ma chi vuole leggere solo capolavori è bene che si premunisca di una libreria abbastanza piccola. Qui si parla di buoni libri usciti dalle tante piccole case editrici che cercano di barcamenarsi in un periodo molto difficile. Non sempre è facile trovarli, questi buoni libri, ma non è neanche così difficile, come molti pensano.
Ma ora bando alle ciance:

MOSTRI DI NATALE - FLAVIO PAGANI (GENERE - Umorismo surreale/drammatico/fantasy, EDITORE - I sognatori - Factory editoriale, ANNO - 2012, PAGINE - 148)

Dalla quarta di copertina: "Mostri di natale" è una raccolta di racconti sul tema del natale, ma non solo. Si narrano alcuni modi per affrontare la crisi e la precarietà armati di un dono. O di un sogno. Attraverso esperienze apparentemente mostruose , ma tremendamente vere, vissute con una bontà alternativa. Ricorrendo alla satira, al noir, all'immaginazione e affidati a lettere, dialoghi o canzoni... inseguendo il disincanto di una sigaretta spenta o il canto di una scintilla riflessa in un abbraccio, un amore finito in bicchiere o uno iniziato sotto la luna. Storie vissute su generosità o cattiverie estreme. Alla ricerca di un miracolo piccolo, ma possibile.

Non ho (ancora) letto il romanzo più famoso di Pagani (Lapsus ndr), ma sono certo di una cosa: questo è uno di quegli scrittori che eccelle nell'uso dei dialoghi e riesce, con poche parole, a creare un'ambientazione allo stesso tempo ben definita e onirica, quasi sfasata (come ci riesca per me è un mistero). In queste poche pagine Pagani riesce a unire fra loro ben ventitre brevi racconti e ci narra alcune visioni natalizie, per una volta originali. Il genere non è definibile, si va dall'umoristico puro, alla commedia nera e surreale, fino al dramma più intenso. L'unico dato di fatto è l'estrema bravura con cui Pagani riesce a unire la molta carne nel fuoco, creando un piatto ricco e non indigesto. Guai a prendere sottogamba questa raccolta di racconti  intersecati tra loro. Una lettura troppo rilassata potrebbe farvi perdere il meglio, mentre una troppo concentrata non vi permetterà di godere dell'eccentrica "magia natalizia" di cui il libro è permeato.

PS: I racconti "Tre parole per strada" e "Natale longobardo" sono stati scritti a quattro mani, assieme all'editore Aldo Moscatelli.

LINK AL LIBRO

LA NOTTE ETERNA DEL CONIGLIO - GIACOMO GARDUMI (GENERE - Apocalittico/Fantascienza/Thriller - EDITORE - Marsilio, ANNO - 2003, PAGINE - 417)

Dalla quarta di copertina: Un'inaspettata apocalisse nucleare distrugge la razza umana e trasforma la Terra in un pianeta morto. Sopravvivono quattro piccoli nuclei familiari, nascosti in minirifugi antiatomici. I superstiti posso comunicare tra loro grazie a un trasmettitore satellitare. Improvvisamente gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a sentire dei colpi battuti sulla porta, come se qualcuno volesse entrare, benché la telecamera che inquadra la superficie riveli chiaramente che nessuno si è avvicinato. Gli avvenimenti misteriosi si moltiplicano, finché un "coniglio rosa" penetra nel rifugio e (...)

Questo romanzo d'esordio di Giacomo Gardumi ebbe, ai tempi, un buon riscontro di pubblico underground, tanto che si decise di farne un film (i pochi che l'hanno visto parlano di trashata. Io non ho ancora avuto questo piacere, quindi non mi esprimo). Che dire di questo romanzo? Beh, certamente che la storia è abbastanza pazzesca e claustrofobica da aver immediatamente attirato la mia attenzione. Le parti thriller sono ben descritte (anche se troppo poche) e il mistero è ben celato fino alla fine. Persino i (giganteschi) buchi nella trama vengono riempiti (più o meno) nel lungo spiegone finale. Un buon libro insomma, ma con dei nei piuttosto importanti: primo fra tutti l'estrema prolissità di alcune parti, che vanno a sfilacciare una trama che avrebbe dovuto avere un più marcato tocco thriller. Anche la protagonista, che narra in prima persona, risulta piuttosto antipatica e le sue angosce, la sua rabbia, il suo dolore non sempre riescono a penetrare nel lettore. Nonostante qualche imperfezione, comunque la storia prende e tutti noi attendiamo di scoprire l'identità del misterioso assassino nascosto dietro una maschera da coniglio (sempre che si tratti di un uomo e che quella sia effettivamente una maschera). La soluzione dell'enigma risulta abbastanza raffazzonata, ma funziona. L'interminabile spiegone finale che, come già detto, punta a tappare le falle narrative, funziona molto meno.
In ogni caso, consigliato.

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