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martedì 21 gennaio 2014

LE BELVE - DON WISLOW

Pubblicato da Einaudi nel 2011

Dal risvolto di copertina: Ben e Chon sono amici per la pelle: un genio delle economie di scala e un prodigio di forza fisica e addestramento militare.
Diversi, complementari, accomunati dalla stessa filosofia - vivi e lascia vivere - condividono tutto, inclusa Ophelia, la ragazza dei loro sogni. In California hanno creato un piccolo regno coltivando e smerciando un prodotto speciale: la miglior marijuana degli Stati Uniti. Ora, però, la loro remunerativa attività è finita nel mirino dei cartelli messicani. Che hanno un modo tutto loro di comunicare le proprie intenzioni: spedire un video nel quale mostrano la sorte riservata a chiunque non si conformi alla loro volontà.
A Ben e Chon non restano che due alternative: incassare i dividendi e ritirarsi in buon ordine o accettare la sfida in campo aperto e prepararsi a una battaglia senza esclusione di colpi, nella quale a essere in gioco non sarà solamente la loro impresa commerciale, ma la loro stessa vita.

Ammettiamolo pure; il caro Don Wislow è un furbacchione. Uno di quegli artisti che trova una nicchia perfetta per loro e lì rimangono, senza sognarsi neppure di cercare nuove strade per poter ampliare il loro talento. E vi assicuro che questo scrittore di talento ne ha tanto.
Rimasi affascinato durante la lettura de: "Il potere del cane", uno dei migliori crime-thriller in cui mi sia mai imbattuto, stessa storia per questo "Le belve", dove si vedono per la prima volta in azione il riuscitissimo trio: Ben, Chon e O, protagonisti anche del prequel già recensito in questo blog: "I re del mondo". Il problema è che tutto sembra una minestra riscaldata.
Nulla da ridire da un punto di vista della qualità oggettiva. Il libro è adrenalinico, scritto bene, ricco di colpi di scena e di personaggi riusciti che rimangono in mente al lettore, ma da un autore dal talento indiscusso come Wislow è lecito aspettarsi qualcosa di più della solita guerra tra narcotrafficanti cattivi e americani alti, belli e coraggiosi. Capisco che la guerra della droga che insanguina le strade messicane e del sud degli stati uniti sia un argomento affascinante da affrontare per uno scrittore che trabocca thriller da ogni poro, ma non ci si può fermare a questo.
Consiglio comunque a chi voglia addentrarsi nella scoperta del violento mondo dello scrittore newyorkese d'origine e californiano di adozione, di iniziare con questo libro o con il prequel di questo: "I re del mondo" (o magari con un altro dei suoi lavori più conosciuti: "L'inverno di Frankie Machine" che io non ho ancora letto) e di lasciarsi "Il potere del cane" come ultima grandiosa portata di un ottimo narratore a cui però manca quel pizzico di coraggio per essere davvero grande.

PS: Nel 2012, Oliver Stone ha girato un film dal titolo omonimo tratto proprio da questo libro.

Dallo Stesso autore: Il potere del caneI re del mondoL'inverno di Frankie Machine.

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