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giovedì 6 marzo 2014

IL SALE - JEAN BAPTISTE DEL AMO

Scritto nel 2010, pubblicato in Italia dalla Neo edizioni nel 2013

Dalla quarta di copertina: Il sale narra di un'unica giornata della vita di Louise e dei suoi tre figli, Jonas, Albin e Fanny. Vite legate e corrose dalla salsedine portata dal mare della cittadina francese di Sète. 
Col pretesto di una cena, l'anziana madre decide di riunire i figli, ormai adulti e lontani, nella casa paterna. Sembra una tranquilla occasione per rivedersi, ma l'attesa dell'incontro assume per ognuno di loro le forme di un confronto definitivo. Il ciclo di un giorno si dilata nelle voci e nei ricordi dei protagonisti, fino a raggiungere la consistenza e la sostanza di intere esistenze. Ciascuno sprofonderà nel proprio passato e nei ricordi di una storia familiare problematica e misteriosa. A far da sfondo, la figura del padre, ormai morto, eppure personaggio centrale, ancora capace di proiettare la sua ombra sulla vita di tutti.

Gli editori abruzzesi della Neo, di cui abbiamo già parlato molte altre volte, hanno il merito di aver portato in Italia una nuova voce della narrativa francese di innegabile talento. Questo giovane Jean Baptiste Del Amo, già vincitore di importanti premi letterari d'oltralpe, ci presenta un romanzo scritto dannatamente bene (complimenti anche al traduttore, che deve aver compiuto un lavoro molto difficile) su una famiglia e sui suoi segreti nascosti. Questo è un libro che deve essere letto con l'attenzione che merita per non rischiare di perdersi negli innumerevoli salti temporali compiuti dalla memoria dei diversi protagonisti. Quasi tutto il romanzo è giocato infatti sull'insidiosa china del flashback e il rischio per un lettore poco attento sarà quello di perdersi nei meandri delle tante storie raccontate. Piccole storie che messe assieme daranno un quadro generale di questa triste famiglia e sopratutto del suo patriarca ormai scomparso: Armand, un uomo imperscrutabile e vagamente terrorizzante, figlio di una vita dura e meschina.
Armand è forse il personaggio principale, ma la verità è che ogni personaggio viene descritto in maniera incredibilmente realistica. Merito della naturale destrezza di questo giovane scrittore e di certo di un grande lavoro di approfondimento psicologico.
L'unica critica che si può muovere a "Il sale" è forse quella di essere un grande esercizio di stile con poco costrutto. La parte finale forse lascia un po' amareggiati proprio perché di finale non si può parlare, facendo rimanere il romanzo in un limbo da "finale aperto". Colpa di Del Amo? No, colpa del lettore ormai abituato a cercare sempre una chiusura a effetto, allo spiegone da film Hollywoodiano. La verità è che la storia di una famiglia, qualunque essa sia, non può certo avere un finale certo e statico, ma mutabile e fatto sopratutto di ricordi.
E in questo Jean Baptiste Del Amo è stato un maestro.

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